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14 02 2013 | Rimini | Aeradria, Vitali (Provincia) accoglie l'idea della partecipazione azionaria creditori

Giovedì, 14 Febbraio 2013

mattone

Rimini | Aeradria, Vitali (Provincia) accoglie l'idea della partecipazione societaria creditori


Aeradria, il giorno dopo la dura presa di posizione del Pdl, che ieri in commissione provinciale ha votato contro il pagamento per la ricapitalizzazione. “Preferisco soprassedere dall’avviluppamento nel fumus electoralis, preferendo semmai cogliere il senso e la voglia di un attaccamento comune alla struttura in un momento delicatissimo. E, ad esempio, alcune proposte fatte in queste ore in merito al possibile coinvolgimento di creditori nella compagine societaria di Aeradria, credo vadano in tale, propositiva direzione”, dice il presidente della Provincia Stefano Vitali aprendo dunque a una delle richieste del Pdl.
Vitali, però, definisce “né logico né particolarmente sensato alimentare in una fase delicata una polemica sulla sorte dell’aeroporto ‘Fellini’ che ha indubbi retroscena elettorali”.


Rispetto alla seconda richiesta del Pdl, via il management, il presidente ricorda “ai partiti anche di opposizione gli elogi bipartisan, incondizionati, sperticati a Massimo Masini e al management (con relativi strattonamenti della giacchetta per assicurarsi il goal ‘pro domo propria’) allorché a fine 2010 si strinse l’accordo con Wind Jet” e, sull’accusa dei mancati finanziamenti all’infrastruttura, prova a mettere le briglie a quello che definisce “l’ormai stucchevole tormentone del finanziamento statale sul Trasporto rapido costiero (voluto, deciso e erogato dal Governo Berlusconi e sostenuto apertamente nel programma di mandato dal candidato a sindaco di Rimini di centrodestra nelle comunale 2011) da spalmare di volta in volta- stile ‘carrarmati di Mussolini’- su aeroporto, sistema fognario, eventi, nuove strade, lungomari dorati e bus colorati e fiammanti”.


Ripercorre le tappe che hanno portato, con l’avallo dei soci pubblici, Aeradria a 33 milioni di debiti, “a grandi linee le difficoltà finanziarie di un’impresa che per svilupparsi ha investito in maniera consistente sull’ammodernamento delle proprie strutture salvo ritrovarsi in brache di tela a causa principalmente delle mutate condizioni di accesso al credito”. Tutti sapevano dice, ne “erano coscienti”. Tutti “consapevoli” anche “delle modalità previste dalla legge per il cosiddetto ‘concordato di continuità’, via scelta dai soci nei mesi scorsi in alternativa al fallimento con il probabilissimo congelamento operativo dell’attività dello scalo riminese”. Un “passaggio stretto” quello del concordato, che “avrà come giudice imparziale e finale un Tribunale”.


Adesso, il ruolo della Provincia, socio di maggioranza “è essere coerente con l’impegno assunto insieme agli altri soci circa il salvataggio dell’aeroporto di Rimini, struttura indispensabile a questo territorio, attraverso l’avvio di una procedura rigorosa e trasparente da sottoporre al Tribunale di Rimini. Certo, mesi fa si poteva anche decidere di chiudere baracca e burattini, così come hanno scelto di fare altri territori, anche limitrofi al nostro. Ma così non è stato e si è percorsa la strada prevista dalla legge, proprio per salvaguardare un’infrastruttura fondamentale per l’area riminese anche alla luce di ipotesi di privatizzazione in corso che stanno in piedi solo se il ‘Fellini’ di qui ai prossimi mesi alzerà ogni giorno la sua serranda”.


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